Specializzazione vs trasversalità

Formazione e competenze trasversali

Al giorno d’oggi la variazione continua sembra essere la sola costante. Niente risulta durare tanto a lungo da farci immaginare che nel futuro prossimo ci si possa trovare davanti a fenomeni prevalentemente stabili. Saper gestire il cambiamento è la norma e sarà sempre più di vitale importanza. Anche all’interno delle aziende, a livello manageriale, dove serve gestire innovazioni e crisi continue, più che saper individuare ed estrarre costanti a partire da variabili, sarà sempre più necessario imparare a gestire un gran numero di variabili nella loro variazione continua. Come possiamo fare?

Empowerment e dinamismo

Gli stessi modelli manageriali sono costantemente ridiscussi da molteplici prospettive, con accenti diversi per sensibilità e cultura organizzativa. Tra tutti, quelli più dinamici che tendono a decentrare responsabilità e iniziative, moltiplicando gli sguardi e le risposte ci sembrano i più funzionali. Secondo questi modelli di business è fondamentale per le organizzazioni potenziare lo sviluppo delle capabilities dei propri collaboratori, questo processo consiste nell’abilità di

integrare, trasferire, adattare e modificare le competenze personali per poterle utilizzare in nuovi contesti.

Per questi modelli avviare processi di empowerment e rafforzare l’autonomia e il dinamismo del capitale umano è indispensabile per produrre dei benefici. Il principale, senza il quale le aziende andrebbero incontro a una perdita di competitività, è l’aumento dell’engagement dei dipendenti più abili e preparati. 

Trasversalità del sapere

Oltre a dover aggiornare le conoscenze diffuse all’interno dell’organizzazione portandole ai livelli più avanzati, la formazione

permette la creazione di nuovi modelli mentali, nuove cartografie e mappe concettuali trasversali e plurali.

L’attitudine a forme di sapere altamente specializzate, infatti, una volta considerate fondamentali nel mondo delle professioni, mostra segni di cedimento. Parallelamente, un approccio trasversale capace di far emergere uno sguardo di insieme, diventa invece un punto di forza. In questo senso non stiamo parlando strettamente di competenze trasversali legate alla personalità, le classiche soft skill – la comunicazione efficace, la capacità di lavorare in team, la gestione del tempo, la resilienza, la creatività, la leadership – ma piuttosto di come queste e altre skill possano convergere per permettere una comprensione avanzata delle tendenze in atto nel mondo del lavoro.

Un approccio trasversale prevede l’integrazione di molte competenze e conoscenze provenienti da diverse discipline e settori, ma soprattutto l’abilità di saper tessere, tra queste e quelle più specialistiche, connessioni di senso forti e concrete.

Specializzazione vs trasversalità

Knowledge-based economy

Quando l’Unione Europea parla di knowledge-based economy, indica un modello di impresa-laboratorio basato su un’innovazione fortemente legata alla conoscenza e alla creatività.

Il potenziamento delle singole risorse insieme a un potenziamento del loro coordinamento permette di acquisire migliori capacità di visione e gestione del sistema riuscendo a offrire all’organizzazione l’abilità di prefigurare, o persino determinare, gli scenari futuri.

Se l’obiettivo è sviluppare e utilizzare l’autonomia dei collaboratori per sviluppare un pensiero trasversale capace di una visione di insieme, la formazione continua è uno strumento imprescindibile per le aziende. Come evidenziano la maggior parte degli studi, senza formazione lo sviluppo di un’organizzazione è destinato a una flessione, connotata dalla mancanza di risorse, che viene tradotta in un knowledge gap. Da qui l’importanza di potenziare un knowledge management, una gestione capace di intercettare, elaborare e condividere le informazioni che permettono all’azienda una trasformazione innovativa e avanzata.

Autonomia e visione di insieme

Quel che serve è autonomia e visione di insieme. Un approccio questo che pone l’accento sull’importanza della collaborazione e sull’integrazione delle competenze, incoraggia una cultura aziendale in cui la diversità di pensiero è valorizzata e le soluzioni sono elaborate considerando molteplici prospettive. Oggi, l’impresa può trarre grande giovamento dallo sviluppo di una visione integrale, capace di tenere insieme diversi piani, organizzativi, sociali, ambientali, antropologici, comunitari ed economici, con tutto quello che comporta in termini di sviluppo di nuove competenze, di capacità competitive e anticipazione delle tendenze.

 

 

Foto 1 di Alina Grubnyak su Unsplash

Foto 2 di Su San Lee su Unsplash

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