Il rispetto dell’altro come strategia

Il rispetto dell’altro come strategia

Quando si parla di benessere organizzativo, in fondo, si parla né più né meno di rispetto delle persone con cui lavoriamo, ci riferiamo alla creazione di un ambiente lavorativo che è in grado di promuovere in modo completo, efficace e duraturo la salute e la soddisfazione dei lavoratori. Se ben interpretato, si tratta di

un approccio integrale che tiene conto non solo della salute fisica, ma anche dei fattori psicologici, emotivi e relazionali legati al lavoro.

Oltre a creare un ambiente fisico piacevole, sicuro, ergonomicamente corretto, significa promuovere l’equilibrio lavoro-vita, l’autonomia decisionale, l’investimento in percorsi di formazione e una cultura aziendale che abbracci la responsabilità sociale in tutti i suoi aspetti, in modo da creare vantaggi per la comunità di cui andranno a beneficiare anche i lavoratori.

Il lavoratore che non è principalmente un lavoratore

Sebbene il lavoro sia un aspetto fondamentale dell’identità dell’uomo nella società, di questa identità è doveroso tracciare confini chiari. Tra i molti aspetti che nella vita lavorativa impattano maggiormente sulla qualità di vita delle persone, l’equilibrio tra tempi di lavoro e tempi di vita sembra essere il più sentito, soprattutto dalle nuove generazioni. Tempi di lavoro mal gestiti, individui sottoposti a continue emergenze e carichi di lavoro eccessivi hanno un forte impatto sulla vita delle persone, in particolare sulla loro salute psicologica. Il rischio di burnout è oggi una delle motivazioni più diffuse tra coloro che hanno deciso di licenziarsi. La possibilità di dedicare del tempo agli affetti, agli hobby e al riposo favorisce un senso di equilibrio globale ed è il primo fattore che riduce significativamente lo stress e il rischio di burnout. Lo svago, il riposo e tempi necessari a sviluppare reti di affetti di qualità sono ingredienti base nella vita di ogni persona. Spesso si è definito chi voleva difenderli nella propria vita come persone incapaci di impegno, responsabilità e spirito di sacrificio, quando in realtà sono attributi di un individuo con gerarchie di valori sane. Mentre nel passato i ritmi sociali permettevano forse una dedizione maggiore al lavoro,

oggi la frenesia generale dei flussi di informazione, dello sviluppo di competenze, degli assestamenti di mercato fanno sì che solo una vita personale ben vissuta permetta alle persone di svolgere il proprio lavoro con maggiore impegno e concentrazione, raggiungendo risultati migliori.

Il work-life balance rappresenta senza dubbio una delle priorità che un’organizzazione deve porsi per il proprio successo. Oggi forse più che mai, l’importanza che un’organizzazione dà all’equilibrio tra lavoro e vita privata misura il rispetto che l’organizzazione rivolge ai propri collaboratori.

Il rispetto dell’altro come strategia

Per stare bene abbiamo bisogno di dare valore

Un’organizzazione che si impegna in modo autentico e proattivo al benessere organizzativo si dedica costantemente a fornire un’ampia gamma di risorse, sostegni e opportunità mirate a migliorare la qualità della vita professionale dei propri dipendenti, questo si declina nello specifico in un supporto alla loro realizzazione e al loro successo.

Investire nella formazione e nello sviluppo delle persone significa aumentare le competenze, la crescita e di conseguenza il loro valore come professionisti, sviluppando il senso della loro presenza e la loro possibilità di contribuire concretamente alla crescita aziendale.

Queste iniziative offrono ai dipendenti la possibilità di sentirsi parte di una organizzazione che investe nel loro successo. In questo senso benessere organizzativo significa avere come obiettivo la crescita aziendale attraverso l’investimento nella valorizzazione di ogni singolo collaboratore.

Il feedback come moneta relazionale

L’implementazione di politiche di feedback e apprezzamento è un altro aspetto fondamentale da assimilare nella cultura aziendale affinché le persone si sentano a loro agio nei ruoli e con le responsabilità che competono loro. È fondamentale garantire che siano presenti strumenti e momenti formali o informali in cui i dipendenti possano esprimere liberamente pensieri, opinioni e preoccupazioni sul proprio lavoro e sulla cultura aziendale. Inoltre, è essenziale costruire un ambiente organizzativo che riconosca e apprezzi gli sforzi e i risultati raggiunti dai dipendenti.

I dipendenti hanno bisogno di sentirsi valorizzati e di ricevere feedback costruttivi per poter sviluppare le loro competenze e migliorare costantemente.

Quando i dipendenti si sentono ascoltati, supportati e valorizzati, si crea un clima positivo e di fiducia all’interno dell’organizzazione. Si crea un circolo virtuoso in cui i dipendenti si sentono motivati ad impegnarsi ulteriormente, a collaborare con gli altri e a contribuire attivamente al successo dell’azienda. La creazione di un clima di reciproco apprezzamento e riconoscimento costante tra colleghi, non solo aumenta il senso di autostima e la fiducia nel proprio lavoro, ma favorisce anche la collaborazione, la motivazione interpersonale e la creazione di un solido senso di coesione di squadra.

Partecipare significa anche poter commettere errori

Un ambiente di lavoro sano è un ambiente di lavoro che lavora per l’inclusione e l’espressione di ogni singola persona che gravita al suo interno.

Le persone hanno bisogno di essere viste, ascoltate e riconosciute, anche quando sbagliano, anzi soprattutto quando succede.

Una partecipazione sana incentiva l’espressione e riconosce l’errore per quello che è senza identificarlo con la persona. Se ad ogni errore si riduce la fiducia generale nel poter offrire soluzioni, si finisce in breve tempo per creare un ambiente dove solo pochi sono legittimati a sbagliare, senza neanche che abbiano loro stessi la possibilità di ammettere eventuali errori. La partecipazione dei dipendenti è uno dei fattori chiave perché in un’azienda si possa parlare di benessere organizzativo. Promuovere un clima di ascolto attivo e aperto, in cui le opinioni e le idee dei dipendenti vengono prese in considerazione in modo sistematico e valorizzate, favorisce un senso di appartenenza e di coinvolgimento ancora più profondo. In tal modo, si contribuisce a consolidare un ambiente di lavoro in cui ogni lavoratore si sente parte integrante del successo e del progresso aziendale.

I benefici aziendali

Una cultura aziendale basata sulla cura e il rispetto, oltre a essere un atto dovuto verso le persone che partecipano alla vita di ogni giorno delle attività in azienda, rappresenta un’opportunità strategica per migliorare la performance aziendale generale. Prendendosi cura della salute e del benessere dei dipendenti si crea in linea generale una maggiore fedeltà aziendale. Programmi mirati a ridurre lo stress e a migliorare il benessere dei dipendenti possono contribuire a diminuire l’attrito del personale e favorire la permanenza dei talenti all’interno dell’organizzazione.

Una maggiore stabilità delle risorse umane si traduce in una riduzione dei costi associati a un elevato turnover e alla formazione di nuovi dipendenti.

Oggi, in un mondo del lavoro investito da una precarietà a doppio senso, sottovalutare l’importanza della cura delle relazioni può far perdere competitività e influire sull’aspetto reputazionale, necessario ad attrarre clienti, partner e talenti.

 

 

1 Foto di Aki Tolentino su Unsplash

2 Foto di Eric Nopanen su Unsplash

Entra in HRoad

Iscriviti alla Newsletter

Riceverai tutti gli aggiornamenti ai nostri corsi, gli sconti disponibili, il programma completo e tutti i consigli pratici per raggiungere i tuoi obiettivi di business, nel rispetto della responsabilità sociale dell’impresa.

Ti aspettiamo!