la lentezza nella formazione aziendale

L’Importanza della lentezza nell’apprendimento

«Isterismo ad alta velocità, giorno per giorno, minuto per minuto. I cittadini dei paesi liberi non devono temere la patologia dello Stato. Siamo noi stessi a creare la nostra frenesia, i nostri sconvolgimenti di massa, incalzati da macchine pensanti sulle quali non abbiamo un’autorità definitiva. La frenesia passa quasi sempre inosservata. È semplicemente il nostro stile di via» Don DeLillo, Cosmopolis

 

Nel contesto frenetico della nostra società, dove la rapidità è spesso considerata un valore in sé, l’idea di rallentare potrebbe sembrare controintuitiva. Tuttavia, quando si tratta di apprendimento, la lentezza può essere una risorsa preziosa. Qui esploreremo l’importanza di concedere il giusto tempo ai processi formativi e di come la durata nell’ambito della formazione non solo aumenti l’efficacia dell’apprendimento, ma contribuisca a modificare comportamenti e abitudini in modo decisamente più incisivo. Abbracciare un ritmo più lento consente di approfondire argomenti in modo sufficientemente adeguato, di scavare sotto la superficie di una prima ingannevole impressione o comprendere sfumature spesso trascurate, dà la possibilità di tessere connessioni con il sapere già in nostro possesso o porre a sé stessi domande nuove a questioni archiviate troppo in fretta. L’apprendimento per mezzo di percorsi formativi con una durata significativa, diventa un’esperienza di rielaborazione continua, favorendo nel concreto processi di un apprendimento che si stratifica e trasforma in crescita personale.

Metabolizzare i concetti

L’apprendimento efficace non è una questione di acquisizione di informazioni, ma di comprensione e applicazione dei concetti appresi. Nel tempo acquisiamo un’autonomia che ci libera da un uso meccanico del sapere, metabolizziamo le nozioni e le colleghiamo alle nostre esperienze maturate sviluppando una comprensione approfondita che ci consente un loro uso molteplice.

La capacità di interiorizzare il sapere è fondamentale, contribuendo a trasformare la conoscenza in azione consapevole.

Dove una formazione superficiale impedisce ogni confronto con la complessità dei contesti in cui siamo immersi e nei quali ci è richiesto di districarci, una formazione adeguata ci offre il tempo di esplorare connessioni inaspettate, trasformando il sapere stesso in una potente arma al servizio della riflessività e di conseguenza dell’autonomia e della creatività. Nel contesto odierno, in cui la tecnologia forza a una rapida successione di stimoli, la riflessività diventa un’abilità fondamentale. Questo vale soprattutto nel mondo del lavoro. La formazione aziendale può svolgere un ruolo cruciale nel promuovere una mentalità riflessiva tra i dipendenti, aiutandoli a valutare criticamente le informazioni, a prendere decisioni ponderate e a sviluppare una comprensione più approfondita delle sfide aziendali.

La connessione emotiva nell’apprendimento

Oggi è essenziale preservare la dimensione fisica delle interazioni. Quando il corpo è escluso dalla comunicazione a perderci non sono solo gli individui coinvolti ma anche il contesto in cui sono inseriti, causando danni enormi alla qualità della vita e al benessere delle persone e, di conseguenza, all’efficacia della loro azione. Nell’apprendimento, la rete, connotata da relazioni a distanza e comunicazioni stringate, produce non di rado valutazioni superficiali, spesso ciniche, e aumenta in concreto la possibilità di uno slittamento verso un ambiente asettico, incapace di coinvolgere le persone. Gli insegnanti e i formatori dovrebbero essere consapevoli di questo pericolo e  privilegiare gli incontri in presenza, la capacità d’ascolto che ne deriva, lo sviluppo dell’empatia e il confronto aperto, qualità utili a comprendere e saper integrare diverse prospettive e diversi stili comunicativi, a costruire relazioni più e ricche e significative, complete ed equilibrate.

Questo approccio non può che rivalutare la prossimità mirando a recuperare la riflessività, la capacità di pensare in modo critico e, soprattutto, di connettersi emotivamente con il mondo circostante.

Una buona formazione dovrebbe impedire che si diffonda un’atrofia emozionale e valorizzare l’importanza delle relazioni come fonte di un sapere non teorico ma altrettanto indispensabile per la vita sociale e professionale.

Modificare comportamenti e abitudini

Una discreta quantità di tempo, nei processi formativi, è particolarmente efficace nel modificare comportamenti e abitudini. Videopillole, tutorial e altre forme di formazione immediata possono fornire rapidamente informazioni utili, ma sono incapaci di modificare le attitudini di una persona, men che meno di un’organizzazione. Attraverso un approccio graduale, invece, le persone possono assimilare nuovi comportamenti nella loro routine e imparare a ridurre la resistenza al cambiamento. Una buona formazione accompagna la persona nella sua interezza in una transizione che fa convergere gli aspetti più facilmente soggetti al cambiamento, come quelli cognitivi, e quelli più radicati nel comportamento, come quelli emotivi, verso un’integrazione di abitudini più funzionali, flessibili, capaci di adattarsi ai contesti senza perdere capacità critica e spirito di iniziativa.

Lentezza su misura

La lentezza consente inoltre anche una maggiore personalizzazione dell’apprendimento. Ogni individuo ha ritmi e stili di apprendimento unici. E’ necessario saper adattare i percorsi formativi alle esigenze specifiche di ciascuno e, dall’altra parte, aiutare ciascuno a riconoscere e accettare i tempi che ritiene utili alla sua formazione. Questo orientamento aumenta la possibilità di una crescita personale, oltreché professionale, allineando le specifiche caratteristiche di ognuno, con l’intreccio di sapere di cui è portatore e del vissuto ad esso legato, a farsi strada in una costruzione del sapere radicata e capace di essere utilizzata con consapevolezza, strutturando abilità che traggono nutrimento dalle proprie passioni e sensibilità e le sviluppano. Investire in una formazione che valorizza la lentezza nell’apprendimento è essenziale per preparare individui capaci di affrontare le sfide del mondo del lavoro con saggezza e consapevolezza, autonomia e creatività.

Al contrario della convinzione che la rapidità sia sinonimo di efficienza, la lentezza nei progetti formativi offre un terreno fertile per l’educazione all’ascolto di sé e degli altri, dell’ambiente in cui si è inseriti e delle implicazioni che questo essere situati comporta, del vantaggio che possiamo trarre e di quello che possiamo offrire. All’efficienza della velocità, consigliamo l’efficacia della lentezza.

 

  1. Foto di Ryan Johnston su Unsplash
  2. Foto di Clay Banks su Unsplash

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